Ciaspolata
nello splendido scenario del Simplonpass, nel cantone svizzero del Vallese, con
viste mozzafiato sui ghiacciai e le cime del Monte Leone, del Fletschorn e del
Weissmies e, più lontano, sul gruppo Jungfrau-Finsteraarhorn.
L’ospizio
del Sempione fu voluto da Napoleone e costruito all’inizio dell’800 per
ospitare i viandanti che valicavano il passo.
Descrizione tecnica
Durata ca. 5 ore
Dislivello: +/- 480 m.
Difficoltà: media
Programma
Partenza da Milano: ore 7.30
Ritrovo: Ospizio, Passo del Sempione (CH), ore 9.30
Partenza dell’escursione: ore 9.45
Quota
Quota per persona: € 20
La quota comprende l'accompagnamento di una Guida Ambientale Escursionistica
La quota non comprende:
noleggio delle ciaspole e dei bastoncini
spese di viaggio per raggiungere la destinazione
pasti, bevande e extra
N.B. E' necessario un documento d'identità valido per l'espatrio Attrezzatura
Durante una ciaspolata è consigliabile portare i seguenti oggetti:
Zaino leggero (max 20 l.)
1 borraccia o camel bag per l'acqua
Thermos per bevanda calda
Maglia termica
Calzettoni di lana
Golf di lana o pile
Occhiali da sole
Cappello e guanti di lana
Giacca e pantaloni da sci
Ghette
Bastoncini (da sci o da trekking, meglio questi ultimi, specialmente se allungabili)
Scarponcini impermeabili
Racchette da neve (ciàspole)
Alimentazione
Durante l'escursione si pranzerà al sacco.
È sempre consigliabile avere nello zaino:
panino
liquidi (acqua, tè caldo)
barrette energetiche e/o frutta secca
cioccolato e/o zucchero (bustine)
Iscrizioni
Stefano Mazzotti
Guida Ambientale Escursionistica
tess. AIGAE LO 518
Il percorso della Via Francigena lungo l’Alta Valle del Magra
da Pontremoli ad Aulla regala dei panorami suggestivi, soprattutto nelle belle
giornate con vento da nord. A inizio settimana sono andato in sopralluogo per
un paio di giornate in Lunigiana. Partito da Pontremoli ho seguito la statale
per un paio di chilometri fino alla chiesa della Santissima Annunziata; qui la
prima sorpresa: due silenti chiostri che si susseguono uno dopo l’altro,
splendenti sotto il cielo blu.
Il cammino prosegue intersecando il tracciato della ferrovia sopraelevata, sotto i grandi archi della massicciata in pietra, poi tra boschi e campi fino a giungere alla Pieve di Sorano, oggi purtroppo stretta tra la statale e orribili capannoni ma che un tempo doveva essere di forte impatto per i pellegrini che vi giungevano. Chiusa, purtroppo, a causa dei “recenti furti in chiesa”.
Dopo aver consumato il mio spuntino su un tavolo in legno battuto dal vento ho camminato fino al piccolo e raccolto borgo di Filattiera, “Filacterion”, in greco “presidio” o “borgo fortificato”.
Qui ho avuto due incontri: il primo con un’abitante del luogo che con la sua automobile doveva girare esattamente dov’ero io, fermo in mezzo alla strada a scattare una foto. Vedendomi così mi dice: “Vuoi che ti faccia io una foto”? È scesa, ha lasciato la macchina accesa in mezzo alla strada e si è praticamente sdraiata per terra per prendere questo scatto davanti alla facciata di un palazzo nobiliare che sembra in disuso da tempo. Queste cose succedono solo nei paesi, ho pensato.
Il secondo incontro è stato con Bruce Hammers, al secolo
Amerigo Martelli, fan del Boss e autoctono di Filattiera. Al netto della velata
polemica con i pontremolesi – a suo giudizio molto spocchiosi – si è rivelato
una persona molto colta e gentile: mi ha aperto la chiesa di San Giorgio e mi
ha mostrato la lapide di Leodegar, personaggio longobardo dell’VIII secolo,
forse un vescovo, incaricato di estirpare il paganesimo dalla Lunigiana durante
l’alto medioevo. Grazie ad Amerigo ho scoperto che i Malaspina, signori di
queste terre, sarebbero proprio originari di Filattiera.
Purtroppo la torre di fianco alla chiesa è inaccessibile in
quanto non ha porte ma solamente finestre ai piani superiori a cui si accedeva
con scale che potevano essere ritirate in caso di assedio.
Dopo Filattiera il percorso si fa più selvaggio e si entra in un fitto bosco; il forte vento agitava le cime degli alberi e di quando in quando rami si staccavano con forti rumori e cadevano sul terreno. Ho pensato che se si fosse spezzato un ramo e mi fosse caduto sulla testa sarei morto sulla Via Francigena diventandone il primo martire del XXI secolo. Pensieri pellegrini di una mente lasciata sola a camminare in un freddo e ventoso giorno d’inverno.
Finalmente il bosco si apre e lascia posto a Villafranca e al caratteristico borgo fortificato di Filetto, un piccolo gioiello, come se ne trovano molti in Italia, ben conservato ma purtroppo poco abitato. La piazza principale era deserta, mi sono seduto a scattare qualche foto del sole che calava dietro i tetti delle case in pietra.
Visto che la giornata volgeva al termine ho deciso di
prendere il treno e andare a dormire ad Aulla, presso l’abbazia di San
Caprasio, refugium peregrini molto
accogliente. Purtroppo non sono riuscito a salutare il mitico Don Giovanni, il
prete più simpatico della Francigena: un motivo in più per tornarci.
La mattina dopo ho ripreso il treno per Villafranca e ho
completato il percorso. La giornata era decisamente meno bella, il sole non ha
fatto capolino tra le nubi e continuava a spirare un freddo e pungente vento di
Grecale.
Da Filetto si attraversa un fitto bosco di castagni che la
leggenda vuole sia la “selva oscura” di Dante e, scavalcato il torrente Bagnone
su un nuovissimo ponte in legno e acciaio, si giunge a Virgoletta – strano toponimo – un paese
costruito per il lungo su una cresta che mi ricorda tanto Capranica e mille
altri borghi fortificati dell’Italia centrale. Le anime in giro sono proprio
poche, tra queste una signora, sdentata e vestita come le classiche vecchie di
paese (ciabatta con calza e gonna, scialle in testa e giaccone sformato), che
mi fa notare che in giornate come queste è meglio stare al caldo in casa.
Sarà…ma
io mi sento libero a camminare nel bosco tra gli alti castagni scossi dalla
buriana, mi sento vivo per quanto impotente di fronte alle forze della natura.
Il percorso prosegue tra saliscendi nei boschi fino ad un’ampia
radura poco prima di Terrerosse: in lontananza le Apuane, appena appena
imbiancate dalla poca neve, si stagliano come appuntiti e minacciosi pinnacoli;
mi ricordano le asperità del castello di Malefica della Bella Addormentata nel
bosco. Misticismi disneyani in terra di Lunigiana.
Sono stanco, fa freddo e la tappa sta per terminare ad Aulla
ma trovo ancora le forze residue per salire fino alla fortezza della Brunella,
purtroppo chiusa, posta a presidio dell’incrocio di tre valli, passaggio
obbligato nel passato di eserciti, mercanti e pellegrini.
Ciaspolata di media difficoltà fino all’Alpe Lendine, pittoresco agglomerato di antiche baite, tipiche della montagna lombarda, che punteggia un morbido in una valle laterale vicino a Chiavenna.
La salita nel bosco porta ad attraversare due ponticelli in legno sul torrente che scende dalle vette e crea giochi di luce tra le pietre. Si arriva al villaggio disabitato, in una magnifica conca, dove lo sguardo spazia verso le alte cime soprastanti. Rientro nel pomeriggio lungo il medesimo itinerario.
Durata ca. 5 ore
Partenza da Milano: ore 7,30
Quota per persona: € 20
La quota comprende:
l’accompagnamento di una guida escursionistica
La quota non comprende:
noleggio delle ciaspole e dei bastoncini (ca. €10)
spese di viaggio per raggiungere la destinazione
pasti, bevande e extra
Attrezzatura
Durante una ciaspolata è consigliabile portare i seguenti oggetti:
Zaino leggero (max 20 l.)
1 borraccia o camel bag per l'acqua
Thermos per bevanda calda
Maglia termica
Calzettoni di lana
Golf di lana o pile
Occhiali da sole
Cappello e guanti di lana
Giacca e pantaloni da sci
Ghette
Bastoncini (da sci o da trekking, meglio questi ultimi, specialmente se allungabili)
Facile ciaspolata in un paesaggio scenografico, gli Andossi, una lunga dorsale che separa il solco principale della Valle di Spluga dalla conca di Madesimo. Il percorso sale gradualmente addentrandosi nel bosco, poi percorrendo in lungo l’altopiano esposto al sole, per poi scendere di nuovo in paese. Bellissimi panorami in una gita alla portata di tutti.
Date Sabato 11 febbraio 2017 e Domenica 12 febbraio 2017 Programma Durata ca. 3 ore
Partenza da Milano: ore 8
Quota per persona: € 20
La quota comprende:
l'accompagnamento di una guida escursionistica
La quota non comprende:
noleggio delle ciaspole e dei bastoncini (ca. €10)
spese di viaggio per raggiungere la destinazione
pasti, bevande e extra
Attrezzatura
Durante una ciaspolata è consigliabile portare i seguenti oggetti:
Zaino leggero (max 20 l.)
1 borraccia o camel bag per l'acqua
Thermos per bevanda calda
Maglia termica
Calzettoni di lana
Golf di lana o pile
Occhiali da sole
Cappello e guanti di lana
Giacca e pantaloni da sci
Ghette
Bastoncini (da sci o da trekking, meglio questi ultimi, specialmente se allungabili)
Un’escursione
alla portata di tutti nel Parco regionale di Montevecchia e della Valle del
Curone, un’area naturale protetta, ricca di flora e fauna, tra ruscelli,
vigneti e boschi di castagni.
L’itinerario
si sviluppa attraverso vigneti, viali di cipressi e boschi di ontani e castagni
fino allo splendido balcone naturale di Montevecchia Alta. Dopo una breve
visita del borgo si continua in discesa fino alle Sorgenti Pietrificanti,
un’area naturale costituita da ruscelli con presenza costante di acqua corrente
in cui avvengono fenomeni di formazione di travertini.
Pranzo
al sacco.
L’escursione
termina all’oasi Galbusera Bianca dove è possibile acquistare prodotti tipici
del teritorio come marmellate, infusi e liquori.
Ore 9.30: inizio
dell’escursione con pranzo al sacco
Ore 16 ca.: fine
dell’escursione e rientro a Milano
Descrizione tecnica
Distanza:
ca. 13 km
Dislivello:
+ 400; - 400
Difficoltà:
facile
Abbigliamento e attrezzatura
Per un’escursione giornaliera si consiglia di
portare con sé i seguenti oggetti:
-zaino leggero (max 30
l.)
-1 o 2 borracce o
camel bag per l'acqua
-Giacca traspirante
-felpa/pile
-kway/mantella
antipioggia
-un coprizaino per la
pioggia
-bastoncini
telescopici
-scarponcini o scarpe
da trekking
-calzini tecnici di spugna
-occhiali da sole
-cappello
-guanti
Si consiglia di portare il pranzo al sacco.
Quota di partecipazione
€ 15 per persona
La quota include l’accompagnamento
di una Guida Ambientale Escursionistica.
La quota non include:
-spese
di benzina e autostrada per raggiungere la destinazione (le spese per le auto
vengono divise tra i partecipanti, ad eccezione degli autisti e della guida)
-picnic,
bevande e extra
-tutto
quanto non indicato in “La quota include”
N.B.
L’escursione verrà effettuata
con un numero minimo di 8 partecipanti.
L’itinerario indicato può
essere soggetto a variazioni in funzione delle condizioni meteorologiche.
Tre giorni
di trekking nella Val di Magra, tra le splendide città di Pontremoli e Sarzana,
al confine tra Liguria e Toscana. Un intinerario facile ma di grande
soddisfazione che consente di scoprire piccoli borghi nascosti, antiche pievi
romaniche e paesaggi sospesi tra le montagne e il mare.
Programma
Venerdì 3
febbraio
Il viaggio
inizierà da Pontremoli, un gioiello nel cuore dellaLunigiana.
Il ritrovo
è previsto alle ore 10 alla stazione ferroviaria diPontremoli.
Dopo partenza ci immergeremo in un territorio splendido, che alterna paesaggi
verdissimi a piccoli borghi medievali. Sosteremo allaPieve
di Sorano, nella piana di Filattiera, che ha custodito per
secoli statue stele di guerrieri celtici. La pieve viene citata per la prima
volta da Sigerico, Arcivescovo di Canterbury, nel suo viaggio verso Roma alla
fine del X secolo. Quindi, sosta per pranzo al sacco, per poi proseguire verso
Villafranca, un borgo medievale di grande bellezza: potremo risalire la collina
fino al borgo murato diMalgrate, per poi
scorgere tra gli alberi i ruderi dell’anticocastello di Malnido,
residenza della famiglia Malaspina. E poco prima dell’arrivo ecco un’altra
sorpresa:il castello di Filetto.
Cena e
pernottamento.
Descrizione
tecnica:
Km: 16
Dislivello
salita: 100 m.
Dislivello
discesa: 150 m.
Durata:
ca. 5 h
Sabato 4 febbraio
Da Filetto proseguiremo versoAulla,attraversando
una fitta foresta e percorrendo tratti di un’antica strada romana, verso ilcastello di Terrarossa.L’ultimo tratto del percorso è
ricavato sul sedime della vecchia ferrovia, trasformato in un percorso
ciclopedonale.
Se siete appassionati di storia antica,
apprezzerete il museo dell’Abbazia di San Caprasio, che conserva reperti
archeologici di epoca medievale. Passeggiata lungo le mura antiche dellaFortezza
della Brunella. E se l’appetito si fa sentire, niente di meglio
delle gustosefocaccette locali, da gustare
ancora calde accompagnate da salumi e formaggi.
Descrizione tecnica:
Km: 21
Dislivello salita: 250 m.
Dislivello discesa: 300 m.
Durata: ca. 7 h.
Domenica 5 febbraio
Salendo per i sentieri lungo le pendici del
Monte Grosso attraverseremo i borghi di Bibola e Vecchietto, per poi scollinare
scorgendo finalmente il mare. Discenderemo quindi verso la suggestivaSarzana,
centro della Val di Magra e importante centro viario sin dal Medioevo. Il
centro storico è ricco di monumenti religiosi fra cui laCattedrale
di Santa Maria Assunta, con i suoi elaborati interni barocchi,
e la gotica Pieve di Sant’Andrea.
Provate una“torta scema”, facendovi
spiegare il significato del suo nome dagli abitanti locali! In serata rientro
in treno a Pontremoli o verso la città di provenienza.
Descrizione tecnica:
Km: 16,5
Dislivello salita: 500 m.
Dislivello discesa: 700 m.
Durata: ca. 7 h.
Quota per persona
La quota per persona è di € 170
La quota
comprende
-accompagnamento
di una Guida Ambientale Escursionistica, iscritta ad albo professionale
-due
pernottamenti in camera doppia in hotels *** con colazione
-credenziale del
Pellegrino
-assicurazione
medico-bagaglio
La quota
non comprende
viaggio per raggiungere le località di
arrivo e partenza
i pasti, salvo dove diversamente
indicato.
le visite e gli ingressi – le mance
gli extra di carattere personale
eventuali tasse di soggiorno
tutto quanto non specificato sotto la
voce “la quota comprende”
Servizi
aggiuntivi
Si possono
richiedere oltre ai servizi compresi nella quota:
supplemento
camera singola 40 Euro (60 Euro con meno di 7 partecipanti)
eventuali transfer per arrivare alla
località di partenza o per ritornare dal punto di arrivo, che potranno essere
quotati su richiesta