Come dicevo nel post precedente, per me sta iniziando una nuova vita (professionalmente parlando).
Il mio presente e futuro è il turismo. Nello specifico il turismo incoming ovvero il turismo estero in Italia. Credo (e i numeri suffragano la mia tesi) che il turismo estero in Italia sia uno dei pochi settori in crescita anno su anno in un contesto economico e industriale desolante.
Il turismo, insieme all'enogastronomia, alla moda, al lusso, al mobile e a poco altro, è l'unica vera speranza di rilancio per questo paese.
I nostri politici, lungi dall'averlo capito, o forse perchè poco interessati all'argomento, se ne fregano. Con qualche eccezione.
Ieri Letta era New York,a Wall Street, a parlare di Italia e a "vendere" il brand Italia.
Ok, fa parte del suo mestiere ma probabilmente ci crede veramente.
Uno che ci crede veramente è Matteo Renzi che, in quanto sindaco di una delle città più turistiche d'Italia sa che l'economia, non solo della sua città ma anche del nostro paese, si basa e sempre più si baserà sul turismo straniero. E agisce di conseguenza per abbellire la sua città, pedonalizzando il centro e rendendolo fruibile ai turisti, costruendo più piste ciclabili.
E io cosa sto facendo? Tante cose, di cui vi parlerò diffusamente più avanti.
La prima è realizzare un blog, www.indiansgotoitaly.com, per parlare di Italia agli Indiani. Mi sono accorto che non ci sono (o almeno io non li ho trovati) blog o siti rivolti al pubblico indiano - e parliamo di 1 miliardo e 300 milioni di persone - per raccontare l'Italia. Allora ho deciso di colmare questa lacuna e di raccontare il mio Paese e le sue bellezze al popolo indiano. Essendo scritto in inglese è chiaramente fruibile da un pubblico molto più vasto però nasce e vuole rivolgersi specificamente agli Indiani, utilizzando quanto più possibile immagini, idee, schemi che siano a loro vicini.
E allora rimbocchiamoci le maniche e parliamo di Italia. E iniziamo subito che il viaggio e lungo e i luoghi e le storie da raccontare sono tante.
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giovedì 26 settembre 2013
giovedì 6 giugno 2013
Città verticali
È notizia di alcuni giorni fa che Broad Group,
azienda cinese, ha presentato il progetto di Sky City, una città verticale in
grado di ospitare 30.000 persone, più o meno le dimensioni di una media città
italiana.
Una città-edificio che fa del risparmio energetico una
dottrina; i numeri diffusi dall’azienda costruttrice sono impressionanti: oltre
al basso impatto ambientale, inteso come consumo del territorio, e alla
riduzione dei trasporti, grazie all’integrazione in un unico spazio verticali
di abitazioni, uffici, infrastrutture e luoghi di svago, vi è una drastica
riduzione dei consumi energetici attraverso
l’isolamento termico e la generazione di energia con il Combined
Cooling-Heating-Power system(CCHP) o trigenerazione.
Il progetto mi ha ronzato in testa per un po’ e cercavo di
capire cosa mi ricordasse; poi, improvvisamente, un’illuminazione: la torre di
Orthanc a Isengard, la fortezza di Saruman il Bianco, lo stregone del Signore
degli Anelli, il libro capolavoro di Tolkien.
Il video
di presentazione del progetto ricorda alcune scene del primo film di
Peter Jackson.
Immaginate una città esclusivamente in verticale, circondata
da un mare di verde – boschi, foreste, fiumi – e un’unica strada di accesso.
Immagino che in
futuro le modalità abitative dell’uomo andranno sempre più in tal senso, soprattutto
se manterremo i tassi di crescita della popolazione al livello attuale: si
costruirà sempre più in verticale e le nostre città assomiglieranno sempre più
a quelle di star Wars.
Se invece va male assomiglieranno alla città di Blade Runner.
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mercoledì 13 febbraio 2013
Energia cinetica e strisce pedonali ovvero come comprarsi la Svizzera
L'energia cinetica è l'energia che possiede un corpo a causa del suo movimento.
L'energia cinetica (T) è associata alla massa e alla velocità di un corpo in movimento ovvero, più un corpo ha massa (m) e maggiore è la sua velocità (v), maggiore sarà la sua energia cinetica. T = ½ m*v2
Un'automobile che procede a 50 km/h e pesa 600 Kg possiede una carica di energia cinetica T= ½ 600*2500 = 750.000
Un pedone fermo sulle strisce ha un’energia cinetica pari a zero in quanto v=0.
E anche le più teste di legno tra di voi converranno con me che 750.000 è (moooolto) maggiore di 0.
Quindi il guidatore di una macchina che arriva in prossimità delle strisce pedonali e vede un pedone fermo sulle medesime strisce ha davanti a sé due possibilità.
Frenare, dissipando così una quantità di energia cinetica che è funzione della propria velocità, oppure proseguire nel suo moto rettilineo non dissipandone alcuna.
D’altro canto il pedone, avendo energia cinetica pari a zero in quanto è fermo, non dissiperà alcunché.
Nel primo caso si tratta di un gioco a somma negativa in quanto il pedone non guadagna nulla e l’automobilista ne ha una perdita; nel secondo caso si ha invece un gioco a somma positiva in quanto il pedone continua a non perdere nulla mentre l’automobilista ne trae un vantaggio (o mancata perdita).
Ora, in un’epoca di spending review in cui si è attenti a minimizzare i costi, perché un automobilista dovrebbe fermarsi prima delle strisce per far passare il pedone?
Ritengo quindi che gli Svizzeri, che notoriamente si fermano prima delle strisce per far transitare i pedoni, siano tra i più grandi dissipatori mondiali di energia cinetica, con buona pace della massimizzazione dei loro profitti; viceversa gli Italiani, da sempre tacciati di essere spendaccioni, sono in realtà dei grandi risparmiatori di energia cinetica.
Se solo trovassimo il modo di monetizzare l’energia cinetica potremmo comprarci la Svizzera!
mercoledì 11 aprile 2012
Valanghe et similia
Si fa un gran parlare del pericolo di andare in montagna e di finire sotto una valanga: è vero, il pericolo c'è ed è marcato, soprattutto se si commettono imprudenze come non tenere conto del bollettino valanghe o tagliare pendii a casaccio.
Ma...e c'è un ma.
Sapete qual è il bilancio della stagione invernale 2011-2012 in Italia (peraltro non ancora finita), secondo l'AINEVA (Associazione Interregionale Neve e Valanghe)?
43 incidenti
20 illesi
16 feriti
7 morti
7 morti su quante migliaia di persone che vanno in montagna dentro e fuori pista?
Quanti sono i morti sulle strade ogni giorno? Molti ma molti di più.
E allora...è più pericoloso andare in macchina o in montagna?
Ma...e c'è un ma.
Sapete qual è il bilancio della stagione invernale 2011-2012 in Italia (peraltro non ancora finita), secondo l'AINEVA (Associazione Interregionale Neve e Valanghe)?
43 incidenti
20 illesi
16 feriti
7 morti
7 morti su quante migliaia di persone che vanno in montagna dentro e fuori pista?
Quanti sono i morti sulle strade ogni giorno? Molti ma molti di più.
E allora...è più pericoloso andare in macchina o in montagna?
giovedì 17 dicembre 2009
I 4 cardinali
L'altro giorno, forse per la prima volta in vita, mi sono interrogato sull'origine etimologica dei nomi dei 4 punti cardinali: nord, sud, ovest, est.
Piccola chicca come intermezzo (ma quanto tempo è passato?)
Tornando a noi, sono andato sull'ottimo - anche se un po' vintage - sito http://www.etimo.it che ha confermato la mia intuizione sull'origine germanica delle parole.
Nei miti della tradizione norrena (cioè scandinava) esistevano 4 nani, posti ai 4 punti cardinali per sorreggere il mondo, che rispondevano ai nomi di Norori (o Nordri), Suori, Austri, Vestri.
Da qui, l'origine dei nomi dei punti cardinali.
Nord: dall'Antico Alto Tedesco Nordh, che taluno confronta col greco Nèrthe = Sotto
(fonte: http://www.eneaorientering.it/LAGARE/articoli/articoli/articologp.htm)
Sud: dall'Antico Alto Tedesco Sund, riconducibile al gotico Sunno e al tedesco Sonne da cui, intuitivamente, si evince la riconducibilità alla parola Sole.
Ovest: la cui origine si fa addirittura risalire al sanscrito Vasati (Notte), indicando appunto in quella direzione dove il sole va a dormire lasciando spazio alla notte.
Est: qui l'etimo si fa confuso ed è riconducibile solo al nome del nano Vestri.
Piccola chicca come intermezzo (ma quanto tempo è passato?)
Tornando a noi, sono andato sull'ottimo - anche se un po' vintage - sito http://www.etimo.it che ha confermato la mia intuizione sull'origine germanica delle parole.
Nei miti della tradizione norrena (cioè scandinava) esistevano 4 nani, posti ai 4 punti cardinali per sorreggere il mondo, che rispondevano ai nomi di Norori (o Nordri), Suori, Austri, Vestri.
Da qui, l'origine dei nomi dei punti cardinali.
Nord: dall'Antico Alto Tedesco Nordh, che taluno confronta col greco Nèrthe = Sotto
(fonte: http://www.eneaorientering.it/LAGARE/articoli/articoli/articologp.htm)
Sud: dall'Antico Alto Tedesco Sund, riconducibile al gotico Sunno e al tedesco Sonne da cui, intuitivamente, si evince la riconducibilità alla parola Sole.
Ovest: la cui origine si fa addirittura risalire al sanscrito Vasati (Notte), indicando appunto in quella direzione dove il sole va a dormire lasciando spazio alla notte.
Est: qui l'etimo si fa confuso ed è riconducibile solo al nome del nano Vestri.
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