Oggi ho l'onore di una menzione sul Corrierone nazionale (pag. 16 dell'inserto Buone Notizie) grazie a una bella camminata tra le abbazie milanesi e l'oasi WWF di Zivido.
martedì 13 aprile 2021
venerdì 8 maggio 2020
I luoghi del cuore nel corso del tempo
Ognuno di noi ha dei luoghi del cuore. Io ne ho molti che si sono stratificati negli anni. Due, in particolare, rimangono dentro di me, dove i miei nonni avevano costruito o acquistato una casa, le case della mia infanzia e giovinezza: il primo è il piccolo paese di Celerina, in Engadina, il secondo è Ispra, sul lago Maggiore.
Sul geoportale svizzero (https://www.geo.admin.ch/) ho scoperto una funzione particolare, ovvero la possibilità di vedere carte storiche che risalgono addirittura al 1864.
Ho quindi preso tre ordini temporali, il 1864, primo dato storico disponibile), glia anni 1960 e 1972 (anni di acquisto delle due case da parte dei nonni) e 2018 (ultimo dato disponibile) e ho visualizzato le mappe per vedere l'evoluzione urbanistica e antropica dei due territori.
Non ho inferenze o deduzioni da fare... ho semplicemente mappato i luoghi del cuore.
Sul geoportale svizzero (https://www.geo.admin.ch/) ho scoperto una funzione particolare, ovvero la possibilità di vedere carte storiche che risalgono addirittura al 1864.
Ho quindi preso tre ordini temporali, il 1864, primo dato storico disponibile), glia anni 1960 e 1972 (anni di acquisto delle due case da parte dei nonni) e 2018 (ultimo dato disponibile) e ho visualizzato le mappe per vedere l'evoluzione urbanistica e antropica dei due territori.
Non ho inferenze o deduzioni da fare... ho semplicemente mappato i luoghi del cuore.
Celerina 1864
Tra l'altro si può notare come nel 1864 il toponimo fosse Cellerina (con 2 l) come si diceva a volte nella mia famiglia
Celerina 1960
Celerina 2018
Ispra 1864
Ispra 1972
Ispra 2018
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domenica 29 marzo 2020
Sul Sentierone della Brianza - seconda puntata
Sempre noi, il gruppo di camminatori entusiasti, i Giovani
Dentro…fatemi raccontare brevemente chi siamo. Io sono la Guida, ho 41 anni e
porto in giro da ormai 5 anni un folto gruppo di Giovani Dentro, appunto. Non
sono più giovani ma solo anagraficamente, perché hanno l’entusiasmo (e a volte
i capricci) di ventenni. E anche l’appetito. In compenso hanno l’agenda fitta
di impegni che nemmeno il Presidente della Repubblica: riuscire a combinare una
data che vada bene a tutti è un terno al lotto, tra baby sitting, corsi di
lingua straniera, sessioni di training in palestra, corsi di canto, cineforum,
concerti alla scala, settimane bianche e viaggi in giro per il globo.
Dopo questo preambolo torniamo a parlare del Sentierone della Brianza perché stavolta ci siamo. Ad Osnago il Sentierone effettivamente segna il suo inizio e noi abbiamo ripreso dopo qualche giorno là dove ci eravamo lasciati l’ultima volta, ovvero alla stazione ferroviaria. È un’altra giornata di sole, la neve è caduta copiosa nei giorni scorsi e ha imbiancato la Grignetta. Oggi anche Argo, il Calabrian Terronian Terrier di mio fratello, cammina con noi.
Si parte col vento al traverso e ci immergiamo subito nel verde. Raggiungiamo il torrente Curone che si fa apprezzare per le sue acque pulite e trasparenti e ne percorriamo la sponda sinistra fino a varcare i confini di uno dei luoghi simbolo della Brianza, il Parco di Montevecchia e del Curone. È ora della prima sosta, troviamo un tronco che funge da panca, orientato al sole. Ordino lo stop per rifocillarci e in men che non si dica dagli zaini spunta ogni ben di dio, dalla frutta secca ai panini con la mortadella. Argo è impazzito, fa la spola tra l’uno e l‘altro mendicando tozzi di pane e qualunque altro componente edibile.
A me l’infausto compito di rimettere in marcia la truppa
dopo una decina di minuti ben spesi al sole. Attraversiamo il parco con calma,
godendoci ogni singolo sentiero, prato e guado, fino a giungere in vista di un
gruppo di panche di legno, disposte a cerchio, che sembrano essere state
posizionate per noi tra filari di vigne e alberi da frutto. È ora di pranzo e non
vi è posto più appropriato per fermarci.
Il programma prevede poi il caffè alla Galbusera Bianca, una
cascina che vent’anni fa era ridotta a un cumulo di ruderi e che grazie al
lavoro sapiente di Gaetano Besana, ha ripreso nuova vita, diventando un
agriturismo di charme. Oggi purtroppo è giorno di chiusura e il caffè è
rimandato al prossimo paese (che per inciso non troveremo mai e quindi niente
caffè fino a fine gita, con disappunto di molti). Piccolo inciso: i Giovani
Dentro possono camminare per chilometri sotto pioggia e neve ma se non hanno il
caffè dopo pranzo alcuni di loro vanno in crisi da astinenza da caffeina.
Saliamo così alla collina dei Cipressi che un tempo fungevano da confini di alcuni possedimenti terrieri dell'area, siti lungo il crinale ed i pendii delle colline di questa zona, e che oggi rappresentano un bel punto di osservazione verso la collina e la chiesa di Montevecchia, a sud, e verso l’Eremo di San Genesio, il Monte di Brianza e il Resegone, a nord.
Da qui il Sentierone attraversa zone più antropizzate, troppo spesso rovinate da fabbriche e edifici di dubbio gusto estetico. Il pomeriggio avanza inesorabile ed è ora di abbandonare il Sentierone per dirigerci verso la stazione di Olgiate Molgora, nostro obiettivo di giornata. A Monticello passiamo davanti a una villa fortificata che attrae la mia attenzione perchè sembra uscita da un racconto di E.A. Poe. La villa, originariamente una casaforte longobarda, mantiene l’aspetto del vecchio palazzo di campagna, con le finestre arricchite da balconcini in ferro lavorato. Un cancello in ferro battuto con un filo di ruggine, il colore scuro e un po’ tetro e un’aria da abbandono - come in seguito a una tragedia famigliare - ne accrescono il fascino gotico. Una casa degli Usher in salsa brianzola. Si tratta della Villa Gola al Buttero dove il pittore Emilio Gola soggiornò e dipinse i suoi paesaggi.
Ci avviciniamo alla fine della nostra escursione e
finalmente arriviamo alla stazione di Olgiate dove il gruppo si concede il
tanto sospirato caffè in un baillamme di entusiasmo, risate e chiacchiericcio
confuso che coinvolge anche gli avventori locali che ci guardano ammirati per
la nostra performance camminatoria.
Così sono i Giovani Dentro, sempre entusiasti e mai domi,
perennemente in moto verso il prossimo appuntamento con il cammino.
venerdì 27 marzo 2020
Sul Sentierone della Brianza – prima puntata
Siamo un gruppo. Siamo un gruppo di camminatori. Siamo un gruppo
di entusiasti. Siamo un gruppo di camminatori entusiasti. Siamo i Giovani
Dentro.
Io sono la Guida e loro sono i miei seguaci. Nel senso che
mi seguono, anche quando sbaglio sentiero. A volte addirittura mi precedono e
sbagliano sentiero al posto mio. E allora ho buon gioco a riprenderli e a dire
loro “Ma quante volte ve l’ho detto che bisogna stare DIETRO alla Guida, non
davanti”. E loro ridono, sbuffano, annuiscono, impazienti di riprendere a
camminare.
Sono i Giovani Dentro. Hanno l’entusiasmo che scorre nelle
vene. Hanno girato il mondo ma si emozionano per un bel panorama, per un guado,
per un bosco, per i fiori. Alcuni ne sanno di botanica molto più di me… non che
ci voglia molto. Lunghe disquisizioni sul tal fiore o la tal pianta arricchiscono le nostre giornate di cammino.
All’inizio del 2020, appena prima che scoppiasse questo macello del Coronavirus, abbiamo percorso il Sentierone della Brianza. Per chi non lo conoscesse è un sentiero che da Osnago porta a Lecco, procedendo a zig zag per la Brianza.
Brianza velenosa, cantava Lucio Battisti tanti anni fa. Mica vero, non per forza. Brianza deturpata, costruita, antropizzata. Questo sì, è vero. Però non tutta. Fortunatamente sono rimaste delle aree verdi, dei corridoi naturali che seguono il corso dei fiumi e dei torrenti che scorrono ricchi in questa terra. E poi ci sono i parchi, due in particolare, il Parco Regionale di Montevecchia e Valle del Curone e il Parco Regionale del Monte Barro.
Premessa d’obbligo: abbiamo attraversato il primo ma non abbiamo toccato il secondo. Arrivati all’eremo di San Genesio, in cima al Monte di Brianza, siamo scesi verso Olginate senza proseguire sulla cresta. Quindi tecnicamente non abbiamo percorso tutto il Sentierone…ma chissenefrega, dico io. Il Sentierone è là e quando potremo finalmente uscire di casa sarà sempre là ad attenderci.
Dicevo che a inizio 2020 abbiamo percorso il Sentierone a tappe. In realtà il Sentierone parte da Osnago ma io accarezzavo l’idea di andare (quasi) da Milano a Lecco a piedi, partire dalla metropoli e arrivare al lago. Fare il percorso di Renzo Tramaglino, però al contrario. Renzo andò verso la peste, noi – ancora inconsapevolmente – cercavamo di allontanarcene. Non siamo partiti da Milano, ma lo faremo. Promesso. Siamo partiti da Arcore. Arcore per i Milanesi è come il lago di Como per gli Americani. Questi ultimi arrivano a Bellagio e dicono “Dov’è la villa di George (Clooney), ci porti a vedere la villa di George?”. I Milanesi invece “Dov’è la villa di Silvio, ci porti a vedere la villa di Silvio?”.
Non li ho portati a vedere la villa di Silvio ma abbiamo cominciato il nostro percorso attraversando il parco di Villa Borromeo, un parco monumentale che ben pochi conoscono, arricchito da una villa di origine seicentesca che ha visto numerosi rimaneggiamenti fino al liberty. Purtroppo era gennaio e non abbiamo goduto delle fioriture del parco ma la giornata era talmente bella che abbiamo camminato con il cuore leggero e la mente sgombra, nel silenzio rotto solo dai pochi suoni di una natura ancora dormiente.
A Bernate, dopo una sosta caffè al bar, che è diventata sosta caffèpipìcomprolefocaccineleggoilgiornalechiamocasaguardolemailsultelefono… ehm, dicevo, dopo Bernate abbiamo lasciato l’asfalto e abbiamo camminato nei boschi, prima lungo il torrente Molgorana e poi all’interno di una striscia verde tra due file non interrotte di edifici e paesi. Guardando la mappa si capisce davvero quanto questa parte di Lombardia sia stata devastata da un’inopinata urbanizzazione nel corso del ‘900.
A un certo momento siamo usciti dal bosco e davanti a noi si è aperto lo spettacolo delle Prealpi lombarde con il rilievo di Montevecchia in primo piano, che si stagliava contro il profilo dentato del Resegone. Era ora di pranzo e, avvistata una cascina deserta, ci siamo impossessati di alcune sedie accatastate alla rinfusa in una legnaia e ci siamo accomodati sul prato per godere del meritato pranzo e di un sole insolitamente caldo considerando la stagione.
Si sa però che in questa stagione le giornate sono brevi e i
pomeriggi freddi e quindi ho dovuto richiamare all’ordine la truppa che,
impigrita dal sole e dalla socialità diffusa, traccheggiava in chiacchiere e scambi
di dolcetti.
Poco altro da rilevare fino all’arrivo ad Osnago, se non la villa
Busca Arconati Visconti, una delle più belle ville neoclassiche della Brianza, magnificamente
restaurata e oggi riconvertita in appartamenti di pregio. E infine l’arrivo
trafelato ad Osnago, dove la maggior parte del gruppo è letteralmente saltata
sul primo treno per Milano, lasciando la povera guida ad attendere gli ultimi
componenti del gruppo, prima di salire a sua volta sul treno e riguadagnare la
strada di casa.
mercoledì 22 marzo 2017
Il Sentiero del Viandante
Sabato 1 aprile
Panoramico
itinerario in una delle aree più selvagge del lago di Como, l’alto Lario.
Cammineremo
tra selve e castagneti, lungo mulattiere e sentieri sulle tracce degli antichi
viandanti che percorrevano questo tratto del lago, alla scoperta di affascinanti
vedute sul lago e sulle montagne.
Dopo
aver percorso i contrafforti dell’imponente Monte Legnone dirigeremo i nostri
passi verso il silenzioso e raccolto borgo di Corenno Plinio, arricchito dall’imponente
castello medievale.
Proseguiremo
alla volta di Dervio, termine della nostra escursione, dove prenderemo il treno
che ci riporterà al punto di partenza.
Programma
Ore 8 ca.: partenza
da Milano
Ore 10 ca. : Ritrovo alla
stazione di Piona e inizio escursione
Ore 13 ca.: pranzo al
sacco
Ore 17 ca. : fine
dell’escursione e rientro
Descrizione tecnica
Lunghezza itinerario:
ca. 14 km.
Dislivello: +/- 800
m.
Difficoltà: medio-facile
Quota di partecipazione
€ 20 per persona
La quota include l’accompagnamento di una Guida
Ambientale Escursionistica + assicurazione RC Guida
La quota non include:
- spese di
benzina per raggiungere la destinazione (da dividersi tra i partecipanti, con
eccezione della guida e del proprietario dell’auto)
- biglietti del
treno
- picnic e
bevande
- tutto quanto
non indicato in “La quota include”
L’escursione si
effettuerà con un minimo di 8 partecipanti.
Per informazioni e iscrizioni
Stefano Mazzotti
3489793659
Etichette:
Lago di Como,
Sogni in Cammino,
trekking,
viaggi
lunedì 20 marzo 2017
In cammino nella valle incantata
Sabato 29 aprile 2017
Facile e panoramico
itinerario che tocca alcuni luoghi simbolo della Val Bregaglia, tra Svizzera e
Italia.
Raggiungeremo il paese di Savogno, arroccato su terrazzo,
circondato in prevalenza da boschi e da qui dirigeremo i nostri passi verso lo
splendido belvedere sulle cascate dell’Acquafraggia, che con un salto di 170
metri, regalano fantasiosi giochi di rifrazione della luce.
Camminando tra i
vigneti raggiungeremo il paese di Prosto dove sarà possibile visitare il
cinquecentesco Palazzo Vertemate Franchi, fatto costruire da una nobile
famiglia chiavennasca e sopravvissuto alla devastante frana del 1618.
Pranzo al sacco.
Programma
Ore 8: partenza da
Milano
Ore 10: Ritrovo al
parcheggio del Palazzo Vertemate Franchi e inizio escursione
Ore 17: fine dell’escursione
e rientro
Descrizione tecnica
Lunghezza itinerario:
ca. 7 km.
Dislivello: +/- 600
m.
Difficoltà: facile
Quota di partecipazione
€ 20 per persona
La quota include l’accompagnamento di una Guida
Ambientale Escursionistica
La quota non include:
- spese di benzina per raggiungere la destinazione (da dividersi tra i partecipanti, con eccezione della guida e del proprietario dell’auto)
- picnic e bevande
- biglietto d'ingresso a Palazzo Vertemate Franchi (€ 7)
- tutto quanto non indicato in “La quota include”
Per informazioni e iscrizioni:
Stefano Mazzotti
348 9793659
martedì 14 febbraio 2017
Facile ciaspolata in Valle Spluga
Sabato 11 marzo 2017
Facile ciaspolata in un paesaggio scenografico, gli Andossi, una lunga dorsale che separa il solco principale della Valle di Spluga dalla conca di Madesimo. Il percorso sale gradualmente addentrandosi nel bosco, poi percorrendo in lungo l’altopiano esposto al sole, per poi scendere di nuovo in paese. Bellissimi panorami in una gita alla portata di tutti. Possibilità di sosta in rifugio.
Viaggio con mezzi propri.
Programma
Partenza da Milano: ore 8
Ritrovo a Madesimo e inizio ciaspolata: ore 10.30 ca.
Durata ca. 4 ore
Costo
Quota per persona: € 20
La quota comprende:
- l'accompagnamento di una guida escursionistica
La quota non comprende:
- noleggio delle ciaspole e dei bastoncini (€10)
- spese di viaggio per raggiungere la destinazione
- pasti, bevande e extra
Attrezzatura
Durante una ciaspolata è consigliabile portare i seguenti oggetti:
- Zaino leggero (max 20 l.)
- 1 borraccia o camel bag per l'acqua
- Thermos per bevanda calda
- Maglia termica
- Calzettoni di lana
- Golf di lana o pile
- Occhiali da sole
- Cappello e guanti di lana
- Giacca e pantaloni da sci
- Ghette
- Bastoncini (da sci o da trekking, meglio questi ultimi, specialmente se allungabili)
- Scarponcini impermeabili
- Racchette da neve (ciàspole)
Alimentazione
È sempre consigliabile avere nello zaino:
- panino
- liquidi (acqua, tè caldo)
- barrette energetiche e/o frutta secca
- cioccolato e/o zucchero (bustine)
Per informazioni e iscrizioni
Stefano Mazzotti
Guida Ambientale Escursionistica
tess. AIGAE LO 518
348 9793659
stefanomazzotti@hotmail.com
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