domenica 3 novembre 2013

Modena, la bellezza inattesa

Da quando ho abbandonato la vita d'ufficio sto girando come un matto su e giù per l'Italia alla ricerca e scoperta di luoghi fantastici da proporre ai mille e mille turisti stranieri che bramano per venire alla scoperta del nostro paese.

Una delle scoperte più belle è stata Modena e la sua provincia: città romana, Mutina ha 2200 anni di storia; prima gli Etruschi, poi i Galli e infine i Romani hanno posto le basi per la nascita e lo sviluppo di questa bellissima città che giace sulla via Emilia.

Modena è di una bellezza inaspettata, forse oscurata dalla vicina Bologna, e lontana dai classici giri turistici. Al viaggiatore attento è capace di riservare sorprese come il Duomo in purissimo stile romanico, iniziato nel 1099 dall'architetto Lanfranco, probabilmente originario di Como, e portato a termine dallo scultore Wiligelmo e dai Maestri Campionesi, anch'essi originari del nord Italia.
Di fianco al Duomo, la Ghirlandina, una torre pendente che nulla ha da invidiare alla molto più famosa torre di Pisa.



A questo punto sorge spontanea la domanda: perchè dall'estero arrivano frotte di turisti a vedere la torre di Pisa, a fare le foto fingendo di tenere su la torre e si portano a casa il modellino da 5 euro mentre la Ghirlandina è conosciuta da pochi (anche Italiani)? Secondo me, come per lo Champagne, è questione di marketing...
Pisa è un brand, Modena no.

Altrettanto interessanti sono alcune perle della provincia: oltre al Museo Ferrari di cui parlo qui, Sassuolo e Vignola.
La prima si fa apprezzare per il monumentale Palazzo Ducale trasformato da castello in sfarzoso palazzo da Francesco I d'Este all'inizio del '600. Decine di sale sfarzosamente affrescate si susseguono e l'occhio del visitatore non è mai stanco di passare dalle scene dell'antichità classica alle istantanee delle corti europee barocche.


Dulcis in fundo Vignola, adagiata sul fiume Panàro; qui la turrita Rocca di Vignola fa piombare di colpo il viaggiatore in un medioevo fatto di guerre tra città confinanti e scene di vita rinascimentale, come si può vedere nello splendido affresco della Sala del Padiglione che ritrae due nobili sposi di metà '400.
Al tramonto la luce dorata incanta l'occhio e il tempo viene sospeso per un istante; ogni rumore cessa e sembra di sentire il clangore delle alabarde dei soldati che fanno il giro di guardia sui camminamenti del castello, scrutando l'orizzonte alla ricerca di eserciti nemici che si avvicinano.

Se non è medioevo questo...


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